Il progetto, attraverso la pratica sportiva e le attività laboratoriali, mira a sostenere i minori a rischio di dispersione scolastica e in conflitto con la legge. La comunità di appartenenza rimane tra le cause del disagio socioculturale e può rivelarsi un fattore di rischio poiché, come è stato dimostrato, la maggior parte dei ragazzi che abbandonano la scuola proviene da contesti e territori svantaggiati.
L’obiettivo è inserire i ragazzi in contesti strutturati dove possano scoprire le proprie capacità e i propri talenti, sviluppare relazioni positive, oltre ad acquisire strumenti e competenze per facilitare l’inserimento lavorativo degli stessi.
Nella città di Napoli, la dispersione scolastica è un fenomeno molto complesso, legato profondamente al contesto storico, sociale, culturale, economico, e si manifesta in diverse forme (frequenze saltuarie, basso rendimento, abbandono e insuccesso scolastico, bocciature, e ripetenze multiple), tutte espressioni di un disagio relazionale che conduce i ragazzi all’esclusione sociale. In un tale contesto sociale e ambientale il rapporto tra la realtà del quartiere e il mondo della scuola è inevitabilmente problematico. Anche le famiglie di provenienza, d’altra parte, presentano un livello medio di istruzione generalmente limitato alle scuole dell’obbligo e, in ogni caso, non tale da fornire ai ragazzi adeguati stimoli e motivazioni culturali nel rapporto con lo studio, che è solitamente vissuto come una “perdita di tempo” o come imposizione familiare piuttosto che come un diritto sociale e strumento di socializzazione e di crescita. Il dato generale è abbastanza chiaro: quasi 1 ragazzo su 3 (il 29% circa) in Campania si iscrive alle scuole superiori senza diplomarsi mai. Prendendo ad esame l’ultimo quinquennio (2013/17), notiamo che a Napoli il tasso di studenti dispersi è del 34% (Fonte Miur).
Consideriamo beneficiari diretti del progetto i 30 ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 18 anni, coinvolti direttamente nelle iniziative sportive e laboratoriali. Con loro, sono coinvolte anche le famiglie, educatori, allenatori e staff degli enti partner del progetto e tutti quelli che per la loro competenza aiuteranno a raggiungere le finalità e gli obiettivi del progetto.
Inoltre, sono da considerarsi beneficiari indiretti gli enti territoriali quali: le Scuole di I grado e gli Istituti delle Scuole Superiori dei soggetti coinvolti, gli enti istituzionali, come il Comune di Napoli e i servizi sociali.
Con una donazione possiamo dare continuità al progetto Sport for Change e sostenere l’educazione informale ricevuta attraverso lo sport che cambia i ragazzi e li rende più consapevoli delle loro potenzialità, così da poter scrivere un nuovo futuro.
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Basta un piccolo gesto per contribuire alla realizzazione di progetti a sostegno dei ragazzi più fragili ed emarginati.