Il presidio Sport for Change di Bollate è dedicato ad accompagnare pre-adolescenti e adolescenti a rischio di dispersione scolastica. Propone percorsi personalizzati annuali per guidare i ragazzi nella scoperta delle proprie abilità e competenze, per aumentare l’autostima, lo sviluppo di relazioni e di legami significativi, agevolando la ripresa del percorso scolastico e formativo.
Bollate è una città di circa 40mila persone dove, in un quadro di relativo benessere, sono emerse sempre più situazioni con minori a rischio di isolamento sociale per l’assenza di contesti socializzanti adatti alla loro età; tra questi, spesso ci sono ragazzi che hanno bisogno di un accompagnamento linguistico e socio-culturale per superare la difficoltà a relazionarsi con i coetanei.Pur essendo ricca di servizi per i minori mancano riferimenti e coordinamenti comuni e le scuole medie ed elementari fanno fatica a trovare interlocutori per gestire le situazioni maggiormente a rischio.
In questo contesto il progetto offre un supporto diretto alle scuole e mette a disposizione dei minori spazi e momenti dove sperimentare attività nuove, sportive ed educative, in un ambiente tutelato, per riattivare competenze e capacità relazionali.
Sport for Change si articola in 2 appuntamenti a settimana gestiti da un tecnico, un educatore professionale ed uno psicologo.
Il tecnico programma e gestisce l’attività sportiva vera e propria, organizzando il lavoro sul campo a seconda delle competenze e delle capacità dei ragazzi coinvolti. L’educatore affianca il tecnico nella gestione delle dinamiche di gruppo e nella relazione con i singoli ragazzi; lo psicologo svolge una funzione di supervisione e approfondisce la conoscenza dei ragazzi attraverso momenti individualizzati, offrendo anche uno spazio di ascolto e orientamento ai genitori.
Oltre alle attività sportive il percorso si arricchisce di laboratori artistici e ludici, proposti in base agli interessi e ai bisogni del gruppo, con l’obiettivo di rafforzare l’autonomia e permettere a ciascun ragazzo di esprimere le proprie capacità e potenzialità.
Per questa edizione, anziché aspettare il secondo semestre, si è deciso di avviare quasi subito i laboratori per permettere ai ragazzi di esprimersi e mettersi alla prova in maniera più immediata.
È fondamentale, nell’intera attività, lo stretto lavoro di rete con i soggetti del territorio che operano a favore dei minori e li seguono nei diversi momenti della giornata; per cercare di creare un percorso comune.
18 ragazzi tra i 12 e i 15 anni.
Tra questi sono 10 quelli che hanno deciso di proseguire dopo l’esperienza della scorsa edizione. Tutti sono segnalati dalle scuole a causa di una bassa autostima ed una difficoltà generalizzata all’interno delle rispettive classi. Per alcuni di loro si registra una scarsa capacità di gestire le relazioni di gruppo ed una tendenza all’isolamento, per altri una scarsa capacità di gestire le regole e picchi di aggressività.
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Basta un piccolo gesto per contribuire alla realizzazione di progetti a sostegno dei ragazzi più fragili ed emarginati.