Luigi è un bambino di 7 anni, davvero speciale. Si mette sempre a disposizione della sua famiglia e aiuta la mamma con il fratellino autistico, coinvolgendolo in ogni sua attività.
Questa attitudine però la teneva sempre un po’ nascosta, faceva tutto in maniera taciturna e riservata.
Ma da qualche tempo a questa parte, sorride e dice di sentirsi “un piccolo uomo capace di relazionarsi con i coetanei in maniera libera”.
«Lo sport fa miracoli!», sostiene la madre che, grazie all’opportunità introdotta con il progetto “Sport for All” da Fondazione Milan insieme a Fondazione Èbbene, ha potuto vedere un cambiamento tangibile in Luigi.
«Mio figlio parlava poco, interagiva raramente e stava in disparte. Da quando lo sport è entrato a far parte della sua vita è come se fosse arrivato un nuovo raggio di sole. Ha un approccio diverso, a casa è più cordiale, mi rende partecipe delle sue attività ed anche il suo andamento scolastico è migliorato notevolmente. La sportività diventa pian piano uno stile di vita e da madre ne sono orgogliosa».
Lo sport come strumento educativo e di inclusione sociale è sinonimo di salvezza nei quartieri come San Cristoforo a Catania, dove le uniche regole conosciute sembrano essere quelle della strada e del più forte. Imparare a rispettare il prossimo, accettare una sconfitta, guardare l’altro con spirito di squadra e non di minaccia: sono questi gli elementi che caratterizzano le azioni messe in campo dagli operatori e dall’allenatore che giornalmente seguono i bambini e i ragazzi come Luigi che vogliono costruire un percorso lontano dalla strada e più vicino ai loro sogni.
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