Fare dello Sport un motore di cambiamento e strumento di contrasto alla povertà educativa
IL PROGETTO
Nell’ambito del programma Sport for Change, Fondazione Milan ha ideato “From Milan to the World”, l’iniziativa-contest in partnership con PUMA che ha visto la partecipazione di sei associazioni non profit provenienti da tutti i continenti. L’ambizione concreta dell’iniziativa prevedeva una donazione di 50 mila euro al programma vincitore per lo sviluppo del progetto proposto.
Ad aggiudicarsi il contest è stata Alice for Children, associazione che è attiva ormai da 15 anni negli slums di Nairobi, in Kenya. L’ente si impegna ad accompagnare la crescita di 2500 bambini, ai quali viene offerto supporto educativo e medico, cibo e vestiti; grazie all’impegno profuso e alla costruzione di scuole e orfanotrofi, i bambini vengono sottratti dal circolo infernale del lavoro minorile e viene loro garantita un’educazione di base. Nel percorso educativo e di crescita dei bambini non manca lo sport che, oltre a restituire loro la spensieratezza dell’infanzia, li allontana da contesti di violenza, abuso e sfruttamento.
LE FINALITÀ
L’intervento socio-educativo prevede un ampio programma di attività di supporto volte ad offrire alle ragazze degli slums un luogo sicuro in cui crescere, lontano dagli abusi e dalle sofferenze legate ad una cultura profondamente segnata dalla disuguaglianza e dalla violenza di genere.
Alla base dell’iniziativa vi è la convinzione che lo sport, in tandem con attività educative e di accompagnamento psicologico, possa rivelarsi lo strumento perfetto per permettere alle ragazze di diventare, in futuro, donne forti e indipendenti: la competizione sul campo diventerà infatti un pretesto per riconoscere la propria forza e il proprio valore, e imparare poi a combattere per i propri diritti e per una società più inclusiva.
BENEFICIARI
Beneficiarie del progetto sono più di 1300 bambine e ragazze dai 10 ai 18 anni, ovvero adolescenti o preadolescenti che stanno entrando in quella che, negli slums ancor più che altrove, è la fase per loro più delicata e insidiosa. Le ragazze vivono nelle baraccopoli di Dandora e Korogocho e frequentano le scuole partner dell’associazione; nonostante le differenti caratteristiche e condizioni di vita di ciascuna, abuso, sofferenza ed abbandono sono spesso tristi circostanze che le accomunano, in particolare nel periodo dell’infanzia e adolescenza.